Kintsugi: da frammenti a oggetto d’arte webmaster.antonio 11 Novembre 2022

Kintsugi: da frammenti a oggetto d’arte

黒器

L’Ambasciata del Giappone presso la Santa Sede, in occasione dell’80° anniversario dei rapporti diplomatici, ha il piacere di presentare una serie di dimostrazioni di kintsugi, la tradizionale tecnica giapponese di restauro che, negli ultimi anni, è sempre più apprezzata anche in Occidente.

Il programma

Lunedì 21 novembre, ore 18:00 Aula Benedetto XVI del Pontificio Collegio Teutonico Via della Sagrestia 17, Città del Vaticano Prenotazione obbligatoria: inviare i nominativi a [email protected] entro il 16 novembre

Martedì 22 novembre, ore 17:00 Istituto Giapponese di Cultura Via Antonio Gramsci 74, Roma Ingresso libero fino a esaurimento posti *con la partecipazione straordinaria di Luciana Tozzi, Direttore Restauratore e Conservatore della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea.

Giovedì 24 novembre, ore 15:00 Museo d’Arte Orientale Ca’ Pesaro, Santa Croce 2076, Venezia Prenotazione telefonica consigliata tel. 041 5241 173

Venerdì 25 novembre, ore 15:00 Museo d’Arte Orientale Ca’ Pesaro, Santa Croce 2076, Venezia Prenotazione telefonica consigliata tel. 041 5241 173

 

Il kintsugi

Il kintsugi, letteralmente “riparare con l’oro” è un procedimento tradizionale per restaurare la ceramica ma non solo. Anche la porcellana, il vetro o la lacca possono essere riparate con questo metodo; recentemente sono stati fatti dei tentativi anche con i prodotti plastici e resine sintetiche, che hanno dato buoni risultati. Questa tecnica utilizza principalmente lacca (urushi) e polvere d’oro, con un processo di 6-10 fasi che comporta una lavorazione di lunga durata dai 2 ai 3 mesi, anche per la lenta asciugatura della lacca all’interno del muro. Nota dal periodo Edo, oggi, oltre all’oro, possono essere impiegati anche altri materiali decorativi come madreperla, lacca colorata, metalli preziosi.

 

Il Maestro

Il Maestro Kiyokawa Hiroki è nato nella prefettura di Osaka nel 1957. Rimasto orfano di padre, si è dedicato allo studio del restauro in diverse botteghe ed è diventato artigiano indipendente all’età di 28 anni. In circa 45 anni di attività ha applicato le tecniche di restauro con la lacca non solo su contenitori e utensili, ma anche su elementi architettonici di templi e santuari, statue buddiste, mobili antichi, strumenti musicali e altro. Ha lavorato anche al restauro di una statua di gesso della Vergine Maria. Dal 2015 tiene dei corsi di kintsugi a Tokyo e Kyoto; è ricercatissimo anche dai media per documentari e trasmissioni televisive e radiofoniche mensili, come Kintsugi Time Travel. Attualmente, oltre a gestire il suo atelier a Kyoto, è amministratore dell’organizzazione non profit “Resilie”. Attraverso le varie attività è impegnato nella tutela e nella trasmissione dell’antica arte del kintsugi.

Commento dell’Ambasciatore Okada Seiji

Riparare e infondere nuova vita in ciò che è rotto. Il kintsugi, arte tradizionale e orgoglio del Giappone, nacque nel periodo Muromachi (1336-1573) nell’ambito della cerimonia del tè e da lì si è evoluta fino ai giorni nostri. La parte danneggiata viene riparata con la lacca e la crepa si rifinisce con la polvere d’oro: da qui il nome “kintsugi” che significa “riparare con l’oro”. Tuttavia, a dispetto del nome, questa tecnica non si applica solamente su oggetti d’arte di valore. Negli ultimi anni capita talvolta di vedere la parola “kintsugi” riportata anche dai mezzi d’informazione vaticani e italiani. Penso che la filosofia del kintsugi di prendersi cura di un oggetto che trova nuova vita nonostante le crepe e i frammenti persi sia apprezzata in quanto metafora delle relazioni umane e della società. Inoltre, ha particolare valore dal punto di vista degli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile (SDGs) che invitano a ripensare la cultura dell’“usa e getta” e a utilizzare gli oggetti più a lungo e con maggiore cura. In questa occasione, sono lieto di accogliere il Maestro Kiyokawa Hiroki, che vanta una ricca e lunga esperienza nell’arte di riparazione con la lacca, e di potervi presentare una dimostrazione di kintsugi autentico dal vivo.

Ringraziamenti

L’Ambasciata desidera ringraziare l’Istituto Giapponese di Cultura e il Museo d’Arte Orientale di Venezia per l’organizzazione dei suddetti eventi. Un ringraziamento anche ai Musei Vaticani e alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea (GNAM).

Ambasciata del Giappone presso la Santa Sede
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